Sì, l'angiografia con CO2 è particolarmente indicata per i pazienti con insufficienza renale o in dialisi, proprio perché non danneggia ulteriormente la funzionalità renale. È spesso la scelta preferenziale in questi casi.
Assolutamente sì. La CO2 è un tipo di mezzo di contrasto completamente diverso e non causa reazioni allergiche. Se hai avuto reazioni allergiche al contrasto iodato in passato, l'angiografia con CO2 è un'ottima alternativa per te.
Sì, l'angiografia non richiede di entrare in spazi chiusi come la risonanza magnetica. L'esame viene eseguito in una sala angiografica aperta, con il personale medico presente accanto a te per tutta la durata della procedura.
La CO2 si dissolve molto rapidamente nel sangue e viene eliminata nel giro di pochi secondi attraverso la normale respirazione. Non c'è accumulo nel corpo, motivo per cui la procedura può essere ripetuta con maggiore frequenza rispetto al contrasto iodato.
Sì, la CO2 può essere utilizzata non solo per la diagnosi ma anche durante procedure terapeutiche come angioplastiche, posizionamento di stent o trattamenti di fistole arterovenose, offrendo gli stessi vantaggi di sicurezza anche durante interventi più complessi.
Con le moderne tecnologie come Angiodroid, la qualità delle immagini con CO2 è eccellente e paragonabile a quelle ottenute con il contrasto iodato. In alcuni casi specifici, potrebbe essere necessario integrare con una piccola quantità di iodio, ma questo viene valutato caso per caso.
No, la CO2 viene utilizzata nell'imaging vascolare dal 1914 ed è stata perfezionata nel corso dei decenni. È una tecnica consolidata e comprovata che è diventata sempre più popolare con l'avanzare delle tecnologie.
La nefropatia indotta da mezzo di contrasto, abbreviata in CIN (dall'inglese Contrast-Induced Nephropathy), è un danno acuto alla funzionalità renale che può verificarsi dopo la somministrazione di mezzi di contrasto iodati.
Si manifesta tipicamente con un aumento dei valori di creatinina nel sangue entro 48-72 ore dalla procedura.
La CIN è più frequente in pazienti che hanno già una funzionalità renale compromessa, diabete, disidratazione o età avanzata. Nella maggior parte dei casi è reversibile, ma in situazioni più gravi può portare a un peggioramento permanente della funzione renale o richiedere dialisi temporanea o permanente. Attualmente, è la terza causa più comune di danno renale durante la degenza ospedaliera.
Con l'angiografia con CO2, il rischio di CIN viene completamente eliminato perché il gas non passa attraverso i reni e non ha alcun effetto tossico sul tessuto renale.
La creatinina è una sostanza di scarto prodotta naturalmente dal metabolismo muscolare. Viene filtrata dai reni ed eliminata attraverso le urine. Il livello di creatinina nel sangue è quindi un indicatore fondamentale della funzionalità renale.
Valori elevati (sopra 1,5 mg/dl) indicano che i reni non stanno filtrando adeguatamente e che c'è una ridotta funzionalità renale.
Prima di un'angiografia con contrasto iodato, è fondamentale controllare la creatinina perché valori elevati aumentano significativamente il rischio di nefropatia indotta da contrasto. Con la CO2, invece, anche pazienti con creatinina molto elevata possono sottoporsi all'esame in sicurezza.
L'eGFR (dall’inglese estimated Glomerular Filtration Rate - Velocità di Filtrazione Glomerulare) è un parametro che indica quanto efficacemente i reni filtrano il sangue.
Un eGFR inferiore a 60 ml/min/1,73 m2 indica una funzionalità renale ridotta e aumenta il rischio di complicanze in caso di somministrazione di contrasto iodato. In questi pazienti, l’utilizzo della CO2 rappresenta l’unica alternativa di contrasto realmente sicura.
Biocompatibilità significa che una sostanza è naturalmente compatibile con i tessuti viventi e non provoca reazioni avverse nell'organismo. La CO2 è particolarmente biocompatibile perché:
Per questo motivo, la CO2 è considerata il mezzo di contrasto più sicuro disponibile per l'angiografia, con un profilo di sicurezza superiore a qualsiasi contrasto iodato o gadolinico.
Il limite anatomico per l'uso della CO2 è il diaframma per una ragione di sicurezza fondamentale: il rischio di embolia gassosa cerebrale.
Se la CO2 venisse iniettata nelle arterie al di sopra del diaframma, piccole bolle di gas potrebbero raggiungere il cervello, causando ictus o deficit neurologici transitori.
Perché sotto il diaframma è sicuro: Quando la CO2 viene iniettata nell'aorta addominale o nei vasi delle gambe:
Una fistola arterovenosa (FAV) è un collegamento chirurgico creato tra un'arteria e una vena, solitamente nell'avambraccio, nei pazienti che necessitano di dialisi cronica. Questo collegamento:
Problemi comuni delle FAV:
Perché la CO2 è ideale: I pazienti in dialisi hanno già una funzionalità renale compromessa o assente. Usare contrasto iodato per controllare e trattare le loro fistole:
Con la CO2 invece:
Gli effetti collaterali sono molto rari, dato la CO2 è naturalmente gestita dal nostro organismo. A seconda della tecnologia che viene utilizzata e dell’esame angiografico, la CO2 può provocare effetti temporanei di lieve entità (nausea, formicolio), che si risolvono spontaneamente.
Vuoi saperne di più sull’angiografia con CO2?
Hai domande o necessiti di chiarimenti?
Il team Angiodroid è a tua disposizione per aiutarti e supportarti!