FAQ

Se ho insufficienza renale grave o sono in dialisi, posso sottopormi a una procedura con CO₂?

Sì, l'angiografia con CO2 è particolarmente indicata per i pazienti con insufficienza renale o in dialisi, proprio perché non danneggia ulteriormente la funzionalità renale. È spesso la scelta preferenziale in questi casi.

Posso fare questo esame se ho avuto una reazione allergica al contrasto iodato in passato?

Assolutamente sì. La CO2 è un tipo di mezzo di contrasto completamente diverso e non causa reazioni allergiche. Se hai avuto reazioni allergiche al contrasto iodato in passato, l'angiografia con CO2 è un'ottima alternativa per te.

Posso fare l'angiografia con CO₂ se sono claustrofobico?

Sì, l'angiografia non richiede di entrare in spazi chiusi come la risonanza magnetica. L'esame viene eseguito in una sala angiografica aperta, con il personale medico presente accanto a te per tutta la durata della procedura.

Quanto tempo rimane la CO₂ nel mio corpo?

La CO2 si dissolve molto rapidamente nel sangue e viene eliminata nel giro di pochi secondi attraverso la normale respirazione. Non c'è accumulo nel corpo, motivo per cui la procedura può essere ripetuta con maggiore frequenza rispetto al contrasto iodato. 

L'angiografia con CO₂ può essere usata anche per interventi terapeutici?

Sì, la CO2 può essere utilizzata non solo per la diagnosi ma anche durante procedure terapeutiche come angioplastiche, posizionamento di stent o trattamenti di fistole arterovenose, offrendo gli stessi vantaggi di sicurezza anche durante interventi più complessi.

La CO₂ fornisce immagini di qualità uguale al contrasto iodato?

Con le moderne tecnologie come Angiodroid, la qualità delle immagini con CO2 è eccellente e paragonabile a quelle ottenute con il contrasto iodato. In alcuni casi specifici, potrebbe essere necessario integrare con una piccola quantità di iodio, ma questo viene valutato caso per caso.

È una procedura nuova o sperimentale?

No, la CO2 viene utilizzata nell'imaging vascolare dal 1914 ed è stata perfezionata nel corso dei decenni. È una tecnica consolidata e comprovata che è diventata sempre più popolare con l'avanzare delle tecnologie. 

 

Cos'è la nefropatia indotta da mezzo di contrasto (CIN)?

La nefropatia indotta da mezzo di contrasto, abbreviata in CIN (dall'inglese Contrast-Induced Nephropathy), è un danno acuto alla funzionalità renale che può verificarsi dopo la somministrazione di mezzi di contrasto iodati.

Si manifesta tipicamente con un aumento dei valori di creatinina nel sangue entro 48-72 ore dalla procedura.

La CIN è più frequente in pazienti che hanno già una funzionalità renale compromessa, diabete, disidratazione o età avanzata. Nella maggior parte dei casi è reversibile, ma in situazioni più gravi può portare a un peggioramento permanente della funzione renale o richiedere dialisi temporanea o permanente. Attualmente, è la terza causa più comune di danno renale durante la degenza ospedaliera.

Con l'angiografia con CO2, il rischio di CIN viene completamente eliminato perché il gas non passa attraverso i reni e non ha alcun effetto tossico sul tessuto renale.

Cos'è la creatinina e perché è importante?

La creatinina è una sostanza di scarto prodotta naturalmente dal metabolismo muscolare. Viene filtrata dai reni ed eliminata attraverso le urine. Il livello di creatinina nel sangue è quindi un indicatore fondamentale della funzionalità renale.

Valori elevati (sopra 1,5 mg/dl) indicano che i reni non stanno filtrando adeguatamente e che c'è una ridotta funzionalità renale.

Prima di un'angiografia con contrasto iodato, è fondamentale controllare la creatinina perché valori elevati aumentano significativamente il rischio di nefropatia indotta da contrasto. Con la CO2, invece, anche pazienti con creatinina molto elevata possono sottoporsi all'esame in sicurezza.

Cos'è l'eGFR?

L'eGFR (dall’inglese estimated Glomerular Filtration Rate - Velocità di Filtrazione Glomerulare) è un parametro che indica quanto efficacemente i reni filtrano il sangue.

Un eGFR inferiore a 60 ml/min/1,73 m2 indica una funzionalità renale ridotta e aumenta il rischio di complicanze in caso di somministrazione di contrasto iodato. In questi pazienti, l’utilizzo della CO2 rappresenta l’unica alternativa di contrasto realmente sicura.

Cosa significa che la CO₂ è "biocompatibile"?

Biocompatibilità significa che una sostanza è naturalmente compatibile con i tessuti viventi e non provoca reazioni avverse nell'organismo. La CO2 è particolarmente biocompatibile perché:

  1. È naturalmente presente nel corpo: il nostro organismo produce CO2 continuamente come prodotto del metabolismo cellulare
  2. Viene gestita da sistemi fisiologici: abbiamo meccanismi naturali per regolare i livelli di CO2 (principalmente attraverso la respirazione)
  3. Non è tossica: a differenza dello iodio, la CO2 non ha effetti tossici su reni, fegato o altri organi
  4. Viene eliminata rapidamente: attraverso i polmoni in pochi minuti
  5. Non provoca reazioni immunitarie: il sistema immunitario la riconosce come sostanza endogena

Per questo motivo, la CO2 è considerata il mezzo di contrasto più sicuro disponibile per l'angiografia, con un profilo di sicurezza superiore a qualsiasi contrasto iodato o gadolinico.

Perché la CO₂ non può essere usata sopra il diaframma?

Il limite anatomico per l'uso della CO2 è il diaframma per una ragione di sicurezza fondamentale: il rischio di embolia gassosa cerebrale.

Se la CO2 venisse iniettata nelle arterie al di sopra del diaframma, piccole bolle di gas potrebbero raggiungere il cervello, causando ictus o deficit neurologici transitori. 

Perché sotto il diaframma è sicuro: Quando la CO2 viene iniettata nell'aorta addominale o nei vasi delle gambe:

  1. Il gas tende a salire naturalmente verso l'alto 
  2. Viene diluito progressivamente nel sangue venoso
  3. Arriva ai polmoni dove viene completamente eliminato attraverso la respirazione
  4. Non può raggiungere le arterie cerebrali o coronariche
Cosa sono le fistole arterovenose per emodialisi e perché la CO₂ è importante nella loro valutazione?

Una fistola arterovenosa (FAV) è un collegamento chirurgico creato tra un'arteria e una vena, solitamente nell'avambraccio, nei pazienti che necessitano di dialisi cronica. Questo collegamento:

  • Aumenta il flusso sanguigno nella vena
  • Rende la vena più grande e resistente
  • Permette di inserire gli aghi per la dialisi più volte alla settimana

Problemi comuni delle FAV:

  • Stenosi (restringimenti) che riducono il flusso
  • Trombosi (occlusioni)
  • Necessità di controlli e interventi frequenti per mantenerle funzionanti

Perché la CO2 è ideale: I pazienti in dialisi hanno già una funzionalità renale compromessa o assente. Usare contrasto iodato per controllare e trattare le loro fistole:

  • Nei pazienti con funzione renale residua, potrebbe danneggiarla ulteriormente
  • Richiederebbe sedute di dialisi aggiuntive per rimuovere il contrasto
  • Limiterebbe la frequenza dei controlli

Con la CO2 invece:

  • Si possono fare controlli frequenti senza danneggiare la funzionalità renale residua
  • Non serve dialisi aggiuntiva per eliminare il contrasto
  • Si può monitorare e intervenire sulla fistola tutte le volte necessarie
L'angiografia con CO₂ è dolorosa?
No, l’esame non è doloroso. Durante l’iniezione di CO2, potresti avvertire una leggera sensazione di pressione o calore. La procedura risulta generalmente confortevole per il paziente. 
La CO₂ ha degli effetti collaterali?

Gli effetti collaterali sono molto rari, dato la CO2 è naturalmente gestita dal nostro organismo. A seconda della tecnologia che viene utilizzata e dell’esame angiografico, la CO2 può provocare effetti temporanei di lieve entità (nausea, formicolio), che si risolvono spontaneamente.

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